La seduzione dell’essere

Mi prende un morso allo stomaco, non mi intimidisco. Quelle scarpe e quelle vernici sono forme e colori effervescenti. Ma si tratta di materia. Non di sensazioni. Eppure non arretro al pensiero dell’animale femminile e della sua sensualità. Non arretro rispetto alla sconfitta del maschio che non più domina eppure, nella sua moderna fragilità, mantiene le sue ipocrite visioni. I turbamenti dell’anima producono una regressione epocale. Il conflitto giocato sui tacchi a spillo, sulla vernice come sangue. Il rosso che muta e non sbiadisce. Lo scorrere dei colori verso la scoperta. Nulla mi è ignoto!

Esige, Laura Pellizzari una riappacificazione. Ma chiama, al contempo, il maschio all’autodenuncia. Lo insidia, ma gli chiede di liberarsi da una morbosità oscura. La mia libertà si sedimenta come un dono e trasforma le forme dell’artista in quello che riesco a vedere. La seduzione dell’essere, la consapevolezza di un equilibrio fra amore e follia. Trovo sorprendente la qualità artistica della Pellizzari che non finisce di stupirmi.

 

11 Aprile 2018

Gianfranco Blasi